Autonomia. Perché i bambini si bloccano?

 

 

Tutti i genitori hanno un processo di autonomia del proprio bambino davanti al quale si sentono in difficoltà. Pannolino, dormire nel lettino, ciuccio, allattamento, inserimento a scuola…

 

Lo dicevo nelle storie di Ig qualche giorno fa, io non ho mai avuto grandi problemi con le mie figlie però anche noi su due passaggi ci siamo bloccati. Il passaggio dal biberon alla tazza per fare la colazione e addormentarsi senza di me nel loro letto.

 

Sono passaggi di autonomia semplici eppure nei primi 6 anni di vita acquistano un valore fondamentale, come tutti gli altri citati sopra. 

 

Il bambino inizia la sua vita in uno stato di simbiosi con la mamma, arrivando a credere di essere un tutt’uno con lei. Il corpo della mamma è il suo…

Poi si differenzia e inizia a vedere un mondo al di fuori del corpo materno, percepisce il suo corpo come sotto il suo controllo e fonte di sensazioni. É curioso e si sente pronto a saperne di più. Inizia a muoversi, a gattonare e poi a camminare per poter esplorare. Più esplora più si sente bene. Più si sente bene e più è al sicuro. Essere al sicuro significa essersi saputo adattare all’ambiente e non doverlo temere.

Ora sa chi è. Da lì in poi inizia un’esplorazione diversa. Quella che lo porta dentro se stesso e nelle relazioni più importanti della sua vita. Le mette alla prova, ci si approccia in modi differenti, si guarda attraverso gli occhi delle persone che ama per vedere se le immagini combaciano. Se è vero che anche la mamma mi vede grande come mi sento. Perchè se è così allora sarà così anche per il mondo. 

 

In tutto questo processo le autonomie possiamo vederle come i passi in avanti più grandi che il bambino fa nei primi 6 anni. Ma ce ne sono anche tanti piccoli di cui non ci accorgiamo ma che permettono che avvengano quelli grandi!

É il non vedere questi dettagli che porta il genitore a sentirsi in difficoltà, non la gestione dei grandi salti. 

 

Facciamo un esempio. 

 

Se mi accorgo giorno dopo giorno che il bambino ha bisogno di sentirsi grande perché va alla scuola dell’infanzia, non porta il pannolino, vuole fare tutto da solo, non vuole dormire, allora sarà più facile trovare il modo per farlo dormire nel suo letto

Viceversa, se non mi accorgo di questi segnali e ogni sera lo porto nel mio letto – perché tanto poi ci tornerebbe durante la notte – lo costringo a proporre comportamenti intensi per potersi far aiutare a superare un doppio ostacolo che lo affligge: innanzitutto dormire da solo poiché si sente pronto a provare, e poi non ferire i suoi genitori per farlo.

 

Autonomia

 

Ecco allora alcuni consigli:

 

  • Nei primi anni di vita la relazione che abbiamo con i nostri bambini è la cosa di cui dovremmo avere più cura poiché è all’interno di essa che impariamo a cogliere i segnali e ad ascoltare, anche noi stessi…

 

  • Ricordarci sempre che è il nostro sguardo a fare da specchio ai nostri figli. Non sanno chi sono e di cosa sono capaci, lo scoprono attraverso il nostro comportamento nei loro confronti. Facciamo perciò sempre distinzione tra ciò che ci mette in difficoltà e ciò di cui ha bisogno il bambino. Riportiamolo sempre al punto da cui può provare a fare un nuovo passo, non indietro…(Quindi, secondo l’esempio di prima, portiamoli ogni sera nel loro letto e diamogli la possibilità di vedere se riescono a rimanere…

 

  • Quando sentiamo di essere in difficoltà con una richiesta di autonomia di nostro figlio cerchiamo intanto di capire se ci fa sentire così perché non sappiamo come si fa e abbiamo paura di sbagliare, oppure se ci fa sentire scomodi perché abbiamo noi bisogno che il bambino rimanga com’è…(nell’esempio di prima, che dorma con noi perché non vogliamo che cresca, perchè ci ricorda quanto ci sentivamo soli noi in quel letto da piccoli e non vogliamo che lo riviva,  perchè vogliamo controllarlo mentre dorme, perchè ci aiuta gestire il rapporto di coppia, etc…) 

 

Spero di averti dato alcune informazioni utili per poter stare accanto al tuo bambino e vivere insieme a lui questa splendida avventura.

 

 

 

 

Ci sentiamo presto.

Flavia

@flavia_educhiamali

@flavia_educhiamali

Counselor

Dunque io sono Flavia, sono Counselor socioclinica e dottoressa in psicologia dello sviluppo.

Sono una formatrice e ho lavorato per molti anni come educatrice all’interno di asili nido e scuole dell’infanzia. 

Sono una mamma e tutto quello scritto sopra con  le mie figlie conta poco.

Amo lavorare con genitori e bambini, entrare nel loro mondo, metterli in connessione e vedere come la loro relazione cambi e li renda finalmente felici!

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