Parliamo ai nostri bimbi del corso di nuoto e sembrano essere molto contenti almeno di provare.
In fondo il ricordo più recente dell’acqua probabilmente risale all’estate appena trascorsa e l’immagine che hanno creato di quel momento è sicuramente positiva e rassicurante, nonché divertente!
Ma allora perchè quando poi li portiamo in piscina, li iscriviamo, loro non vogliono andarci e iniziano a piangere disperati?
Beh, la prima risposta che ci viene in mente è relativa al ricordo descritto sopra.
In effetti, le due cose non coincidono…e poi perchè mamma e papà non possono venire con me?!
Ma c’è anche altro.
La prima riflessione è sul tipo di attività che stai proponendo al bambino. Non è infatti come le altre. L’acqua è un elemento che per natura ci mette in uno stato di vulnerabilità e impariamo ad amarla solo quando sentiamo di poterla dominare. Ci fa sentire in balia dell’ambiente e il bambino non ama perdere il controllo sulla realtà perché questo significherebbe pericolo per la sua sopravvivenza…
La seconda riflessione è sul corso di nuoto per bambini. Benché siano pensati per bambini di tutte le età, non sembrano essere pensati per agevolare l’adattamento di tutti. L’inizio, infatti, è collocato tra settembre e ottobre, ovvero quel periodo dell’anno in cui si vive di nuovo la separazione dal genitore per la scuola oppure semplicemente perchè ricominciano quelle routine frenetiche che mettono il bambino sotto stress.
Se ora uniamo la prima e la seconda riflessione, possiamo dire che gli elementi per sentirsi al sicuro e potersi così adattare a questa proposta di attività senza drammi, non sono facili da individuare. L’istinto di sopravvivenza del bambino gli dice infatti che tutto questo è troppo da sopportare e anche troppo da sapere gestire con le risorse che ha, ed ecco che compaiono il pianto e il rifiuto.
Ovviamente dipende come sempre dal bambino. Se la scuola sta rappresentando per lui un ottimo strumento per sostenere il suo sviluppo, allora lo sarà anche il nuoto con ogni probabilità. Si rinforzano a vicenda…
Se invece ti trovi nel caso in cui non riesci a far vivere serenamente questo nuovo inizio al tuo bambino, allora ti lascio una serie di consigli.
Il primo e più semplice è di fare una prova e portarlo in piscina ma rimanendo in ascolto del suo stato emotivo. Se non lo vedi abbastanza sicuro, non insistere e rimanda a quando lo vedrai più sicuro di sé. Altrimenti potrebbero nascere paure profonde e insicurezze prolungate in grado di influenzare anche l’adattamento alla scuola…
Gli altri consigli sono invece piccole accortezze per prepararli al meglio e agevolare il tutto:
• conoscere il nome dell’istruttore e iniziare a parlargliene con dettagli specifici
• portarlo un po’ prima che inizi la lezione così che possiate guardare da fuori la sua corsia, gli altri bambini e l’istruttore
• rendere evidenti i punti di riferimento dell’ambiente (i bambini sembrano felici, la corsia ha le palline blu come piacciono a te, per entrare basta passare di lì, etc)
L’ultimo consiglio è di valutare la distanza tra il punto in cui lo lascerai e quello in cui dovrà entrare per poter stabilire insieme un rituale “sicuro” (come ci vuoi arrivare lì, con un altro bimbo o con l’assistente alla vasca?)
Userai i miei consigli?
Ti aspetto su Instagram se vorrai confrontarti con me!
Buon inizio!
Flavia