Oggi parliamo di neonati: meravigliosi, teneri e profumati…ma come li tengo?

In che posizione? Per quanto tempo? E quella testolina che ciondola?

 

 

Come mi piace spesso fare ripartiamo dall’anatomia: i nostri bimbi nascono con poco controllo muscolare, una testolina sproporzionatamente grande per il loro corpo e conoscono la forza di gravità solo quando vengono al mondo, dentro la pancia della mamma non sanno cosa sia.

Inoltre la colonna vertebrale di un neonato non presenta le lordosi e le cifosi di un adulto ma solo una grandissima cifosi, il resto delle curve si svilupperà pian piano nelle varie fasi dello sviluppo motorio.

Quindi quando abbiamo un neonato tra le mani dobbiamo ricordarci tutto questo.

neonati

 

 

 

Ecco allora qualche dritta:

 

la testa va sempre sostenuta, diritta o ruotata ma non deve mai cadere indietro, fino al momento nel quale sarà in grado di sostenerla in autonomia.

-cerchiamo di tenere la colonna vertebrale in asse, senza imporre posizioni diverse, spesso petto contro petto è la soluzione migliore. La posizione petto contro petto, o cuore a cuore, è ottima sia per la schiena che per la testa del bambino, evita un eventuale rigurgito dopo le poppate e quando la testa è ruotata e l’orecchio appoggiato al petto permette di sentire il battito e il fruscio cardiaco, rumori estremamente familiari al neonato. Questa posizione è anche quella consigliata per mettere il neonato in fascia nei primi mesi e anche in questo caso la testa viene sostenuta dal supporto e non lasciata cadere indietro.

cambiare spesso posizione, un braccio ad esempio a culla, in verticale, a pancia sotto appoggiandolo sull’avambraccio, in questo modo tutta la muscolatura del tronco verrà allenata. Mentre, per i primi mesi, è meglio evitare di tenerlo seduto rivolto verso il mondo. In questa posizione manca il sostegno per la testa che rischia di ciondolare in avanti e al bambino manca la rassicurazione della presenza dell’adulto di riferimento.

quando i piccoli dormono in culla la regola è una e solo una: pancia in su. Questo perché è l’unica posizione per la prevenzione dei casi di soffocamento e di SIDS. A questo proposito, per quanto riguarda la sicurezza, invito caldamente a seguire tutte le indicazioni sulla sicurezza in culla, come anche per il trasporto in strada e per l’alimentazione, dell’associazione salvagente italia, che sono sempre molto aggiornati e competenti e offrono anche molti corsi gratuiti di aggiornamento e formazione per i genitori.

quando sono svegli approfittarne per proporre loro posizioni diverse. Sin da piccoli infatti è possibile mettere i neonati sdraiati sul fianco o a pancia sotto. La cosa importante è non lasciarli mai soli, ma essere lì con loro per valutare eventuali segni di stress (pianto, nervosismo, irrequietezza) e riportarli in una posizione comoda. Considerate sempre che i tempi di un neonato sono molto più brevi dei nostri, 5 minuti a pancia sotto sono già un grande traguardo anche se a noi sembra poco. La posizione seduta invece è meglio proporla quando ci sarà un buon tono muscolare e il bambino sarà in grado di controllare molto bene il capo nello spazio.

Tanti testi diversi propongono delle tempistiche per le varie fasi: a tot mesi deve sapere fare…a tot mesi invece…

Io tendo a non suggerirli ai genitori, creano solo ansia da prestazione. Ogni bambino ha il suo tempo, ci sarà chi rotola prima e chi dopo, chi ama stare prono e chi no, chi predilige il movimento alla parola, chi sarà più attratto dalla lallazione e meno dal movimento, pertanto il mio consiglio è di affidarvi ad un osteopata competente che vi accompagni nel processo di crescita, che vi sappia indicare i passaggi che il vostro bambino sta compiendo e che sappia individuare eventuali ritardi, e a voi genitori non resterà che la bellezza del viaggio insieme ai vostri bambini e della riscoperta insieme a loro delle grandi conquiste.

Chiara

@semplicemente_osteopata

@semplicemente_osteopata

Osteopata

Sono Chiara, ho 32 anni e sono donna, moglie di Marco e mamma di due splendidi bambini.

Nella vita sono entusiasta per la scelta fatta: ho deciso di prendermi cura della salute delle persone diventando osteopata. Mi sono diplomata nel 2013 e da allora lavoro sul territorio mettendo a disposizione dei pazienti le conoscenze acquisite. 

Del mio lavoro amo la soddisfazione nel vedere tornare il sorriso sul volto delle persone che mi cercano, amo renderle autonome e consapevoli di come posso intervenire al meglio per la loro salute. 

Tutto questo attraverso le mie competenze ma soprattutto le mie mani, la mia voce e il mio cuore. Seguo gli adulti, le donne in gravidanza e i bambini, consapevole del fatto che ciascuno di noi è diverso e unico a modo suo. 

Oltre al lavoro in studio, insegno nella scuola dove mi sono formata e collaboro con numerose realtà, tra cui un’associazione di ricerca scientifica.  

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