La scatola delle cose preziose è un’ attività per bambini dai 18-24 mesi che soddisferà il loro bisogno di esplorare e conoscere!

 

La scatola delle cose preziose

 

Si è aperta la bella stagione, le giornate sono più lunghe, qualcuno sta andando o andrà in vacanza. Che si tratti di tempo all’aperto al parco, in campagna, al mare o in montagna, quando passeggiate con i vostri bimbi c’è un fattore comune: la curiosità negli occhi dei vostri piccoli, occhi aperti a catturare il mondo in ogni sfumatura, colore, movimento.
La curiosità non è un pregio di alcuni, non è un tratto del carattere: è un comportamento insito in ogni bambino e bambina.

 


Si mostra in maniera differente: c’è chi divora il mondo a manciate, chi a piccoli passi cauti, ma è un istinto forte e necessario.
È ciò che ci permette, fin da piccoli, di crescere, conoscere, provare, imparare.

 

 la scatola delle cose preziose


Quante volte il vostro piccolo o piccola si è soffermato a raccogliere un sassolino brillante, un bastoncino nodoso, una foglia d’entrata che ricorda la criniera di un leone, una conchiglia in cui sentire il mare, guardando a questi oggetti con occhi sognanti, come avesse trovato un tesoro inestimabile?
E quante volte vi siete riempiti le tasche, o la borsa, di questi oggetti che poi cadono nel dimenticatoio?
Proviamo a dare valore a queste esperienze che a noi adulti paiono piccole, degne di poca nota.
Proviamo a guardare dal punto di vista dei bambini, per scorgere la meraviglia.
Proviamo a rendere le passeggiate un’avventura e il “bottino” un tesoro vero che non prenderà la polvere, ma sarà l’inizio di una seconda, terza, quarta avventura…

 


Come?

 

Creando la scatola delle cose preziose.

 


Scatola che può essere una scatola vera, ma anche un sacchetto di carta robusto, o uno zainetto da esploratore.
Ai più grandicelli, dai 2 anni in su, diamo una lente d’ingrandimento, lo strumento perfetto per scoprire meglio e di più, ma non solo: la lente è di vetro, è frangibile, è preziosa. Non dimentichiamoci di consegnare ai bambini, di tanto in tanto, anche oggetti così delicati, per dar loro modo di misurarsi, imparare, sentirsi pian piano in grado di gestire un piccolo pericolo, una piccola cosa “da grandi”.
E poi via alle passeggiate, che questa volta saranno ancora più emozionanti: c’è un tesoro da trovare, qualcosa che cattura l’attenzione e le emozioni!
Non si tratta solo di collezionare materiale. Si tratta di un momento speciale in cui noi adulti possiamo non solo dare valore all’esperienza, ma anche dialogare, chiedere, sostenere, spiegare, toccare, scoprire con loro.
I bambini sono affamati di “perché”, affamati di curiosità.
Una volta a casa, il bottino potrà essere custodito e assaporato in un momento successivo oppure usato per un collage naturale ricchissimo.

 


Come?

 

Usando un supporto rigido (un cartoncino, una vecchia cornice…) e colla naturale (due parti di farina o amido e una parte di acqua, ideale anche per i più piccini), per dare nuova vita a questi tesori, incorniciare nel vero senso della parola l’esperienza.

 


Riguardando a posteriori questi tesori, i ricordi delle esperienze
 (non solo la raccolta ma anche l’intero pomeriggio, giornata, vacanza) si fisseranno di più: sfiorando quella piuma così morbida e colorata trovata in fattoria, la cresta di quella conchiglia così bizzarra sul bagnasciuga, quel ramoscello spinoso pestato sul sentiero…
Un’esperienza sensoriale a tutto tondo, dalla ricerca, alla raccolta, alla scoperta, al divenire: il bagnato della rugiada, il ruvido della corteccia, l’appiccicaticcio della colla naturale.

 


Che di queste cose, diciamocelo, ne abbiamo bisogno anche noi adulti! 

Sara

@labottegadeibambiniartelier [@proposteeducative]

@labottegadeibambiniartelier [@proposteeducative]

Maestra

“Trentina di nascita, veneta di adozione. Testarda e perseverante, nella vita ci si tuffa di testa. Datele un tramonto, una cima dolomitica, un caldo abbraccio, una nuova sfida (non necessariamente in quest’ordine) e la farete felice.”

Questo si legge nella mia biografia sul sito di Proposte Educative, l’associazione culturale a Cornedo Vicentino per cui lavoro da oltre un anno.

Trasferita da Trento a questo piccolo paese dell’alto Vicentino da circa due anni, lavoro come maestra in una scuola dell’infanzia e dedico la restante parte delle mie giornate al lavoro per l’associazione, che è anche studio pedagogico, presieduto dalla dott.ssa Roberta Povoleri.

Siamo un team di esperti diversi (psicologi, educatori, esperti, pedagogisti…) e offriamo servizi da  9 mesi a 100 anni.

Io, all’interno delle proposte dedicate all’area 0-6, seguo la Bottega dei Bambini aRtelier, che è un mio progetto e curo in toto, dagli allestimenti, alle proposte, all’accoglienza e accompagnamento delle famiglie.

Si tratta di uno spazio allestito interamente con materiale naturale e di riciclo dove do voce a quello che è il mio passato e la mia esperienza di educatrice di nido, lavoro che ho svolto per diversi anni a Trento, e alla mia formazione continua, unite alla mia passione per il mondo dell’infanzia, dell’educazione e delle pedagogie alternative (Montessori, Reggio Approach, outdoor education, Munari…). 

Accolgo famiglie, non solo bambini, perché in questo mondo frenetico e che corre sempre, mi piace pensare alla Bottega come una bolla, un luogo un po’ magico in cui il tempo trascorre lento e intenso, un luogo in cui si cresce insieme, ci si conosce, ci si confronta e rilassa.

In questo spazio ogni famiglia può trovare un centro di interesse diverso e affine al suo stato d’animo e desiderio e, in più, ogni settimana una proposta speciale a centro stanza.

L’idea è poi che ognuno possa portarsi a casa uno spunto da replicare, in semplicità. Perché è con le cose semplici che ci si diverte.

Perché tutto questo? Perché non c’è niente di più bello che vedere la magia negli occhi dei bambini quando scoprono, indagano, giocano con piacere. E non c’è sfida più bella se non quella di alimentare la loro voglia di scoprire il mondo, da ogni angolazione possibile. 

 

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