Conoscete Amos Perbacco?

Da poco è uscita la sua seconda disavventura, quindi se ancora non avete avuto modo di incontrarlo, è arrivato il momento giusto per rimediare.

Amos è il dolce e premuroso guardiano di uno zoo, dove si prende cura con affetto e attenzione di ogni suo abitante. Oltre a occuparsi di tutte le faccende, trova sempre il tempo da dedicare a ognuno di loro. Gioca a scacchi con l’elefante, fa una gara di corsa con la tartaruga (che vince sempre), sta seduto in silenzio accanto al timido pinguino, soffia il naso al rinoceronte sempre raffreddato e la sera racconta una storia al gufo, che ha paura del buio. Come lui vuole bene ai suoi amici, loro amano il loro caro guardiano e lo dimostrano un giorno in cui Amos si ammala. Ma questo accade in Il raffreddore di Amos Perbacco, il primo albo illustrato dedicato al signore più dolce della letteratura dell’infanzia.

In Amos Perbacco perde l’autobus, sempre con la penna di Philip C. Stead e la matita di Erin E. Stead, edito da Babalibri, rincontriamo i nostri amici. Con la delicatezza che li contraddistingue, gli autori ci raccontano una giornata molto speciale. Amos ha organizzato una gita con tutti gli animali dello zoo per il giorno successivo. Ma niente va per il verso giusto: impensierito ed eccitato, Amos passa la notte insonne, così il giorno dopo si addormenta al tavolo della cucina e perde l’autobus ed è costretto a incamminarsi a piedi. Arrivato in ritardo allo zoo, il guardiano si prende cura come sempre degli animali e svolge diligente il suo lavoro, chiedendo scusa a tutti, perché non ci sarà più tempo per partire per la gita. Finché, stanco e assonnato, non si addormenta su una panchina.

Come nella prima storia, anche qui assistiamo a un ribaltamento della situazione, in cui gli animali, accuditi con amore dal loro amico, quando lo vedono in difficoltà iniziano loro stessi a occuparsi di lui. Ognuno fa la sua parte affinché l’anziano signore possa continuare a riposarsi, mentre loro lo sostituiscono nelle sue mansioni. C’è chi lo avvolge in una coperta, chi si occupa di far mantenere il silenzio, chi spazza, chi dà da mangiare a tutte le piccole creature dello zoo, chi segue i visitatori. E chi, piano piano, riesce a recuperare qualcosa di prezioso che Amos aveva perso nella corsa verso lo zoo.

Il sorriso del guardiano al suo risveglio, circondato dai suoi amici, è di una dolcezza infinita. “Possono esserci così tante belle sorprese in una sola giornata!”. E così, grazie all’aiuto e alle attenzioni degli animali, al lavoro fatto tutti insieme, riescono a prendere l’autobus del pomeriggio per dirigersi verso la meta della loro gita. Una serata al mare a godersi la bellezza del tramonto, insieme.

Amos Perbacco

Se dovessi scegliere tre parole per descrivere l’albo direi: cura, empatia, comunità. La cura con cui Amos si occupa degli animali, che è la stessa che loro dedicano a lui. Empatia, perché si respira forte, in ogni dettaglio, l’ascolto di ogni personaggio verso l’altro. Anche gli animali più piccoli, un topolino e un uccellino, hanno un ruolo importante nelle vicende, mettendo tutto il loro impegno per dare una mano. Comunità, perché solo insieme è possibile raggiungere l’obiettivo. Mi viene in mente un detto che diceva mio nonno: una mano lava l’altra, e tutte due lavano la faccia. Non credo ci siano bisogno di spiegazioni.

A rendere la lettura ancora più preziosa ci sono le meravigliose illustrazioni di Erin E. Stead, dal tratto inconfondibile (andate a dare un’occhiata a Se vuoi vedere una balena, E poi…è primavera, Orso ha una storia da raccontare, per dirne alcuni). La sua matita riesce a rendere le emozioni di ogni personaggio, gli occhi degli animali sembrano parlare e il volto di Amos è così realistico che si spera prima o poi di incontrarlo davvero per strada, o magari su un autobus. I colori pastello sono scelti con cura e parsimonia e si stendono con delicatezza sulla pagina. C’è un grande uso del grigio alternato a macchie di colore che spiccano quasi a guidare lo sguardo sulla pagina. Il senso generale è di una sorprendente armonia.

Se avete bisogno di prendere una pausa dalla frenesia delle giornate, vi consiglio tanto la lettura di questo albo che donerà, sia ai grandi che ai piccoli lettori, un grande senso di pace e gratitudine, grazie al clima di serenità e gentilezza di cui sono impregnate le vicende. Sarà dolce lasciarsi perdere nella bellezza delicata della storia e delle sue illustrazioni. Inoltre tra le pagine si respira una magia unica. Chi non vorrebbe incontrare questa bizzarra combriccola alla fermata del bus oppure in spiaggia? Chissà magari qualcuno con un po’ di immaginazione avrà questa fortuna, ma di una cosa sono certa: Amos e i suoi amici vi entreranno nel cuore.

Buona estate!




Maria






@la.nuvola.mangiastorie

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Libri per l'infanzia

Sono Maria, mamma di due e bibliotecaria. Appassionata di letteratura per l’infanzia, credo nel valore della lettura per la crescita e lo sviluppo del bambino, per una conoscenza del mondo che sia aperta e variegata.

Amo la potenza dell’albo illustrato: come crocevia di parole e illustrazioni, voce e immagini, diventa una chiave per aprirsi alla bellezza. E non ci sono limiti d’età, è un gioco adatto dagli zero ai 99 anni!

Leggo sempre, per i miei bambini, per lavoro, per me. È un rifugio, un porto sicuro, ma allo stesso tempo mi permette di viaggiare lontano.

Su Instagram sono La Nuvola Mangiastorie, il mio spazio dove mi piace condividere le mie passioni: i libri per bambini che più ci hanno colpito, qualche esperienza del mio lavoro da bibliotecaria, i libri per ragazzi che mi hanno lasciato il segno.

Ig