Aspettare un bambino, imparare a conoscerlo e ad ascoltarlo prima ancora che nasca. I consigli dell’ostetrica per sintonizzarci…
Aspettare un bambino – gravidanza e comunicazione
Sento che mi avvolgi, che mi sostieni,
non ho paura e tu non avere paura di me,
non avere paura per me,
sento che posso osare,
che posso lasciare affondare le mie ancore,
aggrapparmi in te, farmi spazio,
prendere possesso di questa terra soffice,
calda, nutriente.
Lucia Palomba
Sì sì, avete interpretato bene queste parole, è proprio il bambino nel grembo materno che sta parlando con la sua mamma. Questa è la poesia con cui di solito inizio i corsi di accompagnamento alla nascita per calarci fin da subito nei panni del bambino e percepire anche i suoi stati d’animo e le sue sensazioni. Perché mi sembra fondamentale questa immedesimazione? Perché la relazione tra i genitori e il bambino inizia dal primo giorno di concepimento o, nella maggior parte dei casi, dalla positività del test.
Come mettersi in comunicazione con il bebè?
Ogni mamma ha i propri riti per parlare con il proprio bambino e non per tutti sono gli stessi ma è fondamentale che siano presenti nella routine giornaliera affinché la mamma e il bebè possano conoscersi sempre di più includendo anche il papà e facendo sentire al bambino di occupare già un posto non solo fisico ma anche emotivo nel cuore dei propri genitori.
Ecco alcuni consigli e attività:
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Nonostante le nostre giornate siano frenetiche, ricordarsi di rallentare per la propria salute e ricavare un momento della giornata per recuperare le energie
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Prediligere un ambiente tranquillo (se si hanno altri bimbi si può approfittare di quando sono a nanna)
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Se vi piace la musica, potete proporre qualcosa di rilassante e farla ascoltare al bambino, che già sente benissimo a 18 settimane, non serve posizionare le casse o le cuffie vicino alla pancia ma basterà che la musica sia diffusa nella stanza
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Scegliere una canzone o una ninna nanna che ci piace e cantarla sistematicamente al bambino. Va benissimo una canzone di quando eravamo piccoli e non serve essere intonati, i nostri bambini apprezzano la nostra voce perché è la nostra non perché sia particolarmente bella. I bimbi riconosceranno quella melodia anche fuori dalla pancia.
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Massaggiare la pancia magari seguendo la schiena del bambino (da quando si sente), in questo potete essere aiutati da un’ostetrica per capire la posizione del bambino nella pancia, per fargli sentire il tocco sia della mamma che del papà.
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Leggere un libro, perché no, fin da adesso per dedicarsi del tempo, per far ascoltare al piccolo la cadenza della voce tranquilla della mamma o del papà, per coinvolgere anche i fratellini, per rilassarsi tutti insieme.
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Dipingere il pancione! Attività super divertente, da far fare al papà ma anche ad un fratellino, per fra sentire al feto il tocco delle mani sulla pancia per portare l’attenzione in quella zona e per creare una coccola per tutta la famiglia.
Iniziare a conoscere il proprio bambino fin dalla gravidanza vuol dire creare con lui un legame autentico, vuol dire cominciare a conoscere alcuni lati del carattere e capire quali rituali predilige.
Ma conoscere il proprio bambino vuol dire anche sapere di non essere mai sole e di avere un grande alleato per il momento del travaglio e del parto. Ricordiamoci che se la mamma PARTORISCE, il bimbo NASCE ed è quindi fondamentale sapere di essere una squadra.
A presto!
Lucia