Arte e bambini – La letteratura

 

Nel secondo episodio dedicato all’arte per i bambini (puoi trovare il primo episodio qui) approfondiremo l’arte della scrittura e della lettura. Vivere leggendo permette di vivere mille vite differenti, di viaggiare in posti sconosciuti, di entrare in contatto con le proprie emozioni e soprattutto di stimolare la creatività in infiniti ambiti dello sviluppo.

La lettura e successivamente la scrittura sono modalità artistiche che possono essere sperimentate fin dalla prima infanzia per poi espandersi e alimentarsi continuamente.

Della letteratura per l’infanzia potremmo parlare molto, in quanto è la massima rappresentatrice della società nella quale siamo immersi, dei valori umani che vogliamo trasmettere ai nostri bimbi (e quindi gli adulti di domani) e dell’evoluzione del pensiero critico verso il mondo. Le avventure e i profili dei protagonisti di una volta sono ben diversi da quelli di oggi, dove si sta andando verso una parità di genere, di etnia, di abilità, cercando di valorizzare il diverso, le domande oltre lo stereotipo e un’ampia apertura mentale verso l’accoglienza di ogni persona.

La lettura forma bambini empatici, sensibili, indipendenti, dalle opinioni forti e personali, dotati di spirito critico, li rende più adulti e maggiormente tolleranti nei confronti della diversità e dei lunghi periodi di solitudine che potrebbero trovarsi ad attraversare durante la loro vita.

Avvicinarsi alla lettura è possibile fin da piccolissimi, attraverso la lettura condivisa, con risvolti più che positivi anche sugli apprendimenti formali. Un recente studio eseguito presso l’Ospedale Pediatrico di Cincinnati (in Ohio, USA), condotto dal Dott. John Hutton, pediatra che da anni si occupa di indagare lo sviluppo cerebrale del bambino, ha rilevato -tramite RM funzionali- che l’ esposizione dei bambini alla lettura già prima che inizino la frequentazione della scuola per l’ infanzia, sembra avere una valida ripercussione sulla capacità di elaborare storie.

La lettura non va insegnata come se fosse un obbligo, ma va insegnata come se fosse un gioco nel quale l’immaginazione si attiva e invita alla partecipazione tutti i sensi di cui siamo dotati. Iniziare un bambino alla lettura significa che il piccolo dovrà avvicinarsi al libro fin da piccolissimo; in questo modo è molto probabile che egli si abitui ai libri e al loro utilizzo senza grandi sforzi.

Sul sito di Nati per Leggere potete trovare riassunti e ben spiegati i 10 motivi per cui leggere ai bambini, e anche diversi studi che dimostrano come la lettura incrementi la partecipazione, il linguaggio, lo scambio relazionale e la consapevolezza logico-spaziale e temporale.

Tutto questo è incrementato se la lettura, almeno nei primi anni di età, è condivisa: questo è un momento di grande relazione tra il bambino e il caregiver. Grover Whitehurst, psicologo e pediatra, parlò di lettura dialogica, ovvero una lettura che vede i ruoli tra lettore e ascoltatore scambiarsi costantemente.

La lettura dialogica ha come obiettivo dunque quello di coinvolgere l’ascoltatore in modo che partecipi alla lettura stessa. È necessario l’ uso di un libro che sia illustrato e richiede anche che il lettore e il bambino abbiano una vicinanza fisica tale da permettere la comunicazione attraverso l’utilizzo del libro. A questo punto l’adulto sollecita l’esplorazione con domande aperte, partecipate e calme che aiutano il piccolo lettore nel processo di definire e di dare un nome a oggetti o eventi, a stabilire relazioni di causa, di appartenenza, di spazio e di tempo. Questo tipo di lettura, oltre ad arricchire di molto le capacità lessicali, favorisce anche la costruzione della capacità narrativa che consente al bambino di sviluppare due tipi di interazioni: il monologo e il dialogo.

 

 

Qualche consiglio pratico:

 

Esporre il bambino all’oggetto-libro fin dalla prima infanzia. Inserire libri in ogni momento della giornata può essere un buon stratagemma perché il bambino si incuriosisca sempre di più, esistono libri adatti anche al momento del bagnetto che possono farci compagnia davvero ovunque!

– Tenete presente le caratteristiche dei libri più idonei da presentare al vostro bimbo.

  • Età 0-1 anno: prediligete libri maneggevoli, resistenti, atossici, lavabili; realizzati con materiali morbidi e angoli arrotondati (stoffa, spugna); illustrazioni semplici e immediatamente chiare, dai colori molto vivaci che rappresentano oggetti familiari e scene quotidiane; lessico in rima e parole ripetute per catturare l’ attenzione
  • Età 1-2 anni: libri cartonati, libri-gioco, primi racconti per immagini; protostorie (libri che mostrano una successione di eventi); libri che parlano di animali, di bambini, delle cose di ogni giorno; illustrazioni accompagnate da brevi didascalie; caratteri grandi e stampatello maiuscolo.
  • Età 2-3 anni: corrispondenza tra figure e testo; linguaggio vicino a quello comune, ritmico e musicale; caratteri grandi e iniziale utilizzo dello stampatello minuscolo.
  • Età 3-4 anni: libri illustrati, fiabe, racconti fantasy; storie più complesse, sia per lunghezza, sia per il numero dei personaggi che ne fanno parte; libri che avvalorano sentimenti provati e rassicurano sulle paure; linguaggio più dettagliato con intento di sviluppare il lessico; caratteri grandi a stampatello minuscolo.
  • Età 4-5 anni: testi che stimolano all’ apprendimento di singoli argomenti; storie realistiche e fantastiche che favoriscono il processo di identificazione; illustrazioni più dettagliate e ben curate che educhino al gusto estetico; lessico più ricco e frasi più articolate; uso dello stampatello minuscolo con caratteri non molto grandi.
  • Età 5-6 anni: storie più complesse e articolate che stimolano l’attenzione e l’interesse del bambino; illustrazioni ricche di particolari; linguaggio curato; testo scritto in stampatello minuscolo.

–  Lasciare che il bambino abbia il libero accesso sempre ai libri che desidera. La libreria montessoriana funziona proprio perché è a misura di bimbo, permette di avere un’immagine chiara di tutti i libri disponibili e di scegliergli senza grande impatto visivo.

–  Leggere al bambino a voce alta, in una situazione di calma ricca di interazione e scambio. Sintonizzatevi a lui, immergetevi nella situazione, appassionatevi alla storia e al momento. Se a voi genitori non piace, non riuscirete a essere sinceri e quindi non sarete convincenti per i vostri figli, trovate un punto di unione tra i gusti di tutti e provate a coinvolgervi vicevolmente nella lettura.

–  Prediligere libri con argomenti che interessano al bambino. Partire dalla motivazione del bambino per espanderla una volta consolidata la routine è una buona strategia per tutte le buone abitudini. Organizzare delle gite in libreria o in biblioteca e lasciare che il bambino si muova nella maniera più naturale e spontanea possibile, che possa scegliere liberamente il libro che più colpisce, seguendo i suoi naturali interessi personali.

–  Lettura dialogica dai 2 anni circa.

 

E la scrittura?

Non è indispensabile aspettare i 7 anni per scrivere storie. Certo i bambini accederanno alla scrittura proprio in quella fascia di età e noi non vogliamo mai accelerare i tempi dello sviluppo, ma ci sono modi di esplorare la narrazione che possono essere trasformati in un gioco continuo dove anche gli adulti possono mettersi in gioco in modo attivo e consapevole. Se la scrittura è ancora lontana allora potete provare a inventare delle storie, magari insieme, alternando il racconto delle vicende. Per questo entrano in aiuto dei fantastici dadi storytelling che possono favorire il gioco condiviso tra bimbi grandi e bimbi piccoli. A volte si può narrare, altre volte, se il contesto e i tempi lo concedono, si possono interpretare delle storie ed entrare così nel meraviglioso mondo del gioco simbolico. Qualche volta poi si possono disegnare le storie e costruire così un bellissimo album a fumetti.

Le possibilità di produzione di storie sono infinite, dovete solo mettervi in gioco e lasciarvi guidare dalle vostre letture precedenti, dai suggerimenti del momento, dai vostri caratteri e dalla creatività che verrà stimolata nel vostro bimbo!

A presto!

 

Martina

 

Bibliografia

Boero-De Luca, La letteratura per l’ infanzia, Ed. Laterza, 2009 – Pagano-Cavallera, Manuale di Pedagogia, temi e ambiti di ricerca e prassi educativa, Edizione EdiSES, 2013 – Cappelletti A.R., Disegno e narrazione al nido, Erickson, 2018 – Santagostino P., Come raccontare una fiaba, red!, 2006

@lamartarugatarta

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Tnpee

Sono Martina e per sempre mi presenterò prima di tutto come una danzatrice.

Danzo da sempre e grazie ai miei genitori sono stata immersa in un contesto musicale e artistico a 360°.

Presto mi sono avvicinata all’insegnamento della danza e cercando conferme dell’influenza evolutiva dell’arte mi sono iscritta al corso di laurea di Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.

 Nel 2017 sono diventata TNPEE e da quel momento tutto è volto ad approfondire lo sviluppo dei bambini, in ogni contesto, con ogni caratteristica individuale. Tutto questo senza mai dimenticare la principale rete di sostegno che sono i genitori ma valorizzando sempre la relazione con loro.

Non mi fermo mai, non smetto mai di studiare, di farmi domande e di meravigliarmi.

 

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