Il bilinguismo è una tematica altamente complessa, quanto attuale; è un fenomeno mondiale che riguarda ogni classe ed età sociale. E’ importante sottolineare che ci stiamo muovendo verso una società sempre più multietnica e multiculturale dove il bilinguismo non sarà più l’eccezione, ma la regola.

Il bilinguismo possiamo dire che è la capacità di usare alternativamente due codici linguistici (se più lingue allora si parla di plurilinguismo). I tempi e i modi di esposizione alle due o più lingue possono essere diversi.

Non sono bilingui solo i bambini esposti a due o più lingue dalla nascita, ma esistono più tipi di bilinguismo, vediamoli insieme:

  • Bilinguismo simultaneo (bambino esposto alle due lingue dalla nascita) 0-3 anni
  • Bilinguismo consecutivo precoce 3-6 anni
  • Bilinguismo consecutivo tardivo dopo i 6 anni

 

FALSI MITI

 

Sfatiamo ora alcuni luoghi comuni legati al bilinguismo. La ricerca ha ormai da anni dimostrato come le idee sulla confusione linguistica e il rischio di disturbo di linguaggio causati dal bilinguismo siano del tutto infondati. Quindi sfatiamo il grande mito: il bilinguismo non causa, né determina, né aggrava un disturbo del linguaggio. L’esposizione a più lingue fin dalla nascita, quindi, non solo non compromette il normale sviluppo del linguaggio, ma non è più considerata rischiosa nemmeno per quei bambini a sviluppo atipico.

Il fatto che i genitori di un bambino bilingue affetto da un disturbo del linguaggio continuino a parlare la propria lingua ai figli, anziché quella che viene insegnata e parlata a scuola, è positivo, perché ciò che conta è che i genitori diano ai propri figli la migliore stimolazione linguistica di cui sono capaci, sia in termini qualitativi che quantitativi, indipendentemente dalla/a lingua/e utilizzata/e.

 

 

IL CODE SWITCHING, cos’è?

 

E’ un fenomeno tipico del bilinguismo e rappresenta un indice di buona competenza comunicativa, dal momento che i bambini cercano di utilizzare tutte le conoscenze e risorse a loro disposizione per comunicare le loro idee indipendentemente dalla lingua.

Quindi è fisiologico ed è una dimostrazione delle abilità comunicative del bambino. Anche i bambini di due anni hanno capacità di modulare le lingue in base all’interlocutore che hanno di fronte.

bilinguismo

BENEFICI DEL BILINGUISMO

 

  • I bambini bilingui hanno migliori capacità metalinguistiche, questo significa migliori capacità di riflettere sulle strutture linguistiche.
  • Inoltre, il bilinguismo favorisce l’apprendimento di una terza lingua.
  • Riconoscono meglio lo speech in situazioni rumorose (attenzione selettiva più allenata).
  • Vantaggi socio-culturali: comprendono più facilmente culture diverse e hanno una
  • maggiore apertura mentale.
  • Migliori capacità di capire il pensiero e l’opinione altrui (teoria della mente).
  • Vantaggio futuro economico: salari più alti nelle persone bilingue e maggiori possibilità di trovare un impiego da adulti.

 

VANTAGGI COGNITIVI:

 

  • Funzioni esecutive: elevate capacità di passare da un codice linguistico ad un altro (vedi code switching”);
  • Multitasking e cambi attentivi più veloci;
  • Migliore inibizione delle informazioni irrilevanti e di monitoraggio delle interferenze;
  • Migliori abilità visuo spaziali;
  • Fattore protettivo: c’è un inizio più tardivo legato alla demenza senile e un minor numero di casi di malati di Alzheimer.

 

DA SAPERE e RICORDARE

 

  • Ogni bilinguismo è diverso dall’altro a seconda delle lingue coinvolte e delle modalità di acquisizione delle lingue;

  • Anche i bambini con difficoltà sono in grado di apprendere due lingue;

  • I bambini bilingui raggiungono le stesse tappe di sviluppo negli stessi tempi dei bambini monolingui.

  • Per quanto riguarda lo sviluppo del linguaggio, la ricerca non ha evidenziato nessun ritardo significativo nelle tappe di sviluppo linguistico; (Leod, Cauley, 2003; Paradis, 2004).

  • Per poter diagnosticare un disturbo di linguaggio deve esserci una significativa difficoltà in TUTTE LE LINGUE CONOSCIUTE dal bambino. Nel caso in cui ci sia una difficoltà SOLO in una lingua, si parlerà di ritardo di acquisizione della seconda lingua (chiamata anche L2); (Paradis, Genesee, Crago, 2011)

  • Nel caso ci sia un dubbio di RITARDO (a 24 mesi un vocabolario inferiore alle 50 parole, a 30 mesi assenza della capacità combinatoria) o DISTURBO di linguaggio (ritardo o difficoltà di linguaggio che persistono dopo i 3 anni), è consigliato inviare il bambino per un consulto da un/una logopedista.

 

 

RIASSUMENDO

 

I bilingui non sono due monolingui in uno” Grosjean, 2010

 

Ma soprattutto:

Il bilinguismo non è un ostacolo, ma una risorsa e una grande ricchezza.

 

 

 

A presto!

Dott.ssa Roberta Perosa 

 

 

 

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BIBLIOGRAFIA

• €Contento S. (2010), Crescere nel Bilinguismo, Carocci Editore.

• €American Speech-Language-Hearing Association. (1985). Clinical management of communicatively handicapped minority language populations [Position Statement].  www.asha.org/policy.

• €American Speech-Language-Hearing Association. (2004). Knowledge and skills needed by speech–language pathologists and audiologists to provide culturally and linguistically appropriate services. ASHA Supplement, 24, 1–7.

 

 

@roberta_perosa

@roberta_perosa

Logopedista e Counselor

Laureata all’Università degli Studi di Padova nel 2007, ho continuato la mia formazione lavorando per 4 anni al Centro Medico di Foniatria di Padova in collaborazione con le altre figure professionali presenti nella struttura. Sono stata docente al “Corso Annuale di formazione in diagnosi e terapia della balbuzie” 10/2012- 7/2013, per il modulo “La valutazione del linguaggio e della balbuzie in età evolutiva”, organizzato dall’IFRA, Istituto per la formazione e la ricerca applicata e a successivi diversi corsi formativi ECM per professionisti del settore per la regione Veneto, in collaborazione con la Società Scientifica Logopedisti Italiani (SSLI) e il Centro Medico di Foniatria di Padova.

Sono relatrice per diversi corsi formativi nell’ambito della balbuzie.

Da anni mi occupo prevalentemente di valutazione e terapia dei disturbi di linguaggio in età evolutiva ed adulta, con particolare riguardo alla balbuzie. Inoltre, collaboro con diversi e numerosi professionisti che operano nella zona di Vicenza e Padova; con le scuole e le associazioni organizzo corsi di formazione/educazione rivolti agli insegnanti e ai genitori.

Mi occupo dei disturbi di linguaggio (orale e scritto) prevalentemente presenti in età evolutiva nella fascia prescolare e scolare e in quelli presenti in età adulta, sia per quanto riguarda la Valutazione, che per quanto la Terapia Logopedia.

A gennaio del 2018 ho conseguito il titolo di Counselor ad indirizzo bioenergetico transpersonale per ampliare le mie competenze nella relazione d’aiuto e nell’ascolto attivo.

Dal 2014 ho aperto il mio studio privato in collaborazione con altre figure professionali.

Ho sempre pensato che lavorare in team sia più arricchente e stimolante, ti offre la possibilità di un confronto continuo e di vedere il proprio lavoro in un’ottica più ampia. Da questo è nato “Lo Studio”, una nuova realtà formata da persone con un’elevata preparazione e specializzazione nel loro campo e che trasmettono amore e passione per il proprio lavoro. Quelle stesse persone che sanno fare la differenza e che mi hanno permesso di guardare “oltre”. Grazie a loro è possibile realizzare questa filosofia di pensiero e dare il massimo per i nostri piccoli e grandi pazienti, insieme crediamo a questo grande progetto in continua crescita”.

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