L’alimentazione del bambino rappresenta per il genitore una questione delicata fin dalla nascita. Vediamo alcuni consigli utili per gestirla al meglio!
Il bambino e l’alimentazione
Avete mai pensato a quanto sia importante che fin da piccoli si creino corrette abitudini alimentari?
Avete mai pensato a quanto sia difficile per un bambino approcciarsi a un cibo diverso?
Per un bambino nutrirsi non significa solo soddisfare una necessità biologica, ma è un momento ricco di valenze affettive, psicologiche e relazionali (come per ognuno di noi).
I primi tre anni di vita sono centrali per lo sviluppo delle abitudini alimentari. Queste, infatti, non sono innate, ma è possibile indirizzarle poiché sono il risultato di un processo di apprendimento nel quale sono coinvolte la famiglia, il livello culturale, le interazioni familiari e la scuola, ma anche i media e la società.
Se la famiglia ha abitudini alimentari corrette e relazioni interpersonali positive, è più facile che si svilupperanno stili e comportamenti alimentari corretti.
Dal secondo anno di vita circa, il bambino può presentare la tanto temuta “selettività”, quella fase in cui i bambini sono restii ai cambiamenti alimentari e hanno una scarsa attitudine a fare nuove esperienze di gusto. In questa fase il piccolo potrebbe rifiutare alimenti sconosciuti, di colori e forme particolari, o anche cibi che ha sempre mangiato, ma che ora per chissà quale motivo non vuole più. Le irregolarità alimentari sono comuni in questa fase della crescita e quindi non devono destare troppa preoccupazione nella madre circa l’adeguatezza della dieta nel suo complesso. In caso di rifiuto temporaneo di un alimento è importante non insistere, ma proporlo successivamente, incuriosendo la sua attenzione con sfiziose ricette.
È importante anche rispettare il loro appetito, interpretando correttamente i segnali di fame-sazietà. Infatti, i bambini fin da piccolissimi sono in grado di autoregolarsi. Cosa vuol dire?
Che sanno ascoltare questi stimoli fisiologici comportandosi di conseguenza: mangiano se e finché avranno fame e non mangiano se sono sazi o non hanno appetito. Cerchiamo più che possiamo di non intervenire rovinando questo sano meccanismo; non ricorriamo ad alimenti salati o dolci solo per vederli mangiare qualcosa.
I bambini non si fanno morire di fame: se piccoli, potrebbero essere infastiditi da un nuovo dentino o essere concentrati su altro oppure, se più grandi, potrebbero anche aver fatto una merenda più consistente. Tranquilli recupereranno al pasto successivo!
Il bambino e l’alimentazione: alcuni consigli utili!
Ovviamente potrebbe anche capitare che il piatto non sia di loro gradimento. Cosa fare allora?
Invece che mettervi ai fornelli per accontentarli per forza, mettete a disposizione del pane e della frutta. Se hanno fame li mangeranno di certo! Se prepariamo per loro sempre un’alternativa “conosciuta”, come ad esempio la pasta al pomodoro, non li aiuteremo a sperimentare e ad ampliare il loro bagaglio di gusti. Ricordate invece che perché un alimento venga accettato potrebbero volerci anche 10-15 assaggi, per cui portate pazienza e cercate nuovi modi per proporlo!
Non inciampate nella cattiva abitudine di proporre snack e dolcetti: vien da sé che i bimbi capiranno il “gioco” e rifiuteranno il pasto finché non tirerete fuori queste leccornie.
Invece, avete mai pensato di coinvolgerli in cucina o fare la spesa insieme facendovi aiutare? In questo modo si sentiranno utili e prenderanno confidenza con i colori e le consistenze che la natura ci dona ogni giorno. Inutile dire che se hanno partecipato alla realizzazione di un piatto saranno più predisposti all’assaggio, vero?
E ricordate che i bambini tendono a copiare quello che fanno le figure di riferimento, per cui date il buon esempio! Credetemi nel tempo ne raccoglierete i frutti!
Vi do un’ultima idea… Prima di fare la spesa, organizzate insieme un menù settimanale (qui ne trovate uno molto carino!) in cui inserire piatti equilibrati e sempre diversi, comprendendo anche i suoi piatti preferiti e quelli di ogni componente della famiglia. In questo modo il pasto sarà uno per tutti: un giorno si accontenterà uno e il giorno successivo l’altro, e ci si sforzerà di assaggiare e non lamentarsi. Organizzare un menù comporta meno sprechi di cibo e di tempo, per cui credo valga la pena prenderlo in considerazione!
Infine, cerchiamo sempre di creare un clima tranquillo intorno alla tavola, lasciate da parte i telefoni, spegnete la televisione e godetevi un piacevole momento di condivisione e chiacchiere in famiglia! Più saranno sereni più assoceranno al cibo delle emozioni positive.
Elena