Ecco alcuni consigli per l’allattamento, per affrontarlo con serenità e consapevolezza!
Perché è utile ricevere dei consigli per l’allattamento?
L’allattamento al seno è il modo che la natura ha scelto per alimentare il neonato. Tuttavia, non tutte le donne possono allattare al seno per cause psicologiche, che influiscono sulla produzione di latte, o puramente fisiologiche, per cui la produzione di latte viene interrotta farmacologicamente in accordo con il medico.
L’allattamento al seno è la prima preoccupazione e fonte di problemi che la mamma vive nei confronti del neonato e può essere motivo di insorgenza di depressione post partum e forte stress.
Infatti, una mamma che non riesce a nutrire il proprio bambino, si sente incapace di prendersene cura e inadeguata nel ruolo di mamma. Il malessere generato può influire significativamente sul rapporto madre-bambino e sul rapporto con il cibo.
Fornire una conoscenza adeguata delle modalità di allattamento può contribuire a rendere le mamme più serene e costruire un buon legame di attaccamento tra madre e bambino.
Tutti i consigli per l’allattamento
Come allattare
È necessario scegliere una posizione comoda e un luogo tranquillo per allattare, affinché l’allattamento sia un’esperienza gratificante per la coppia madre-bambino.
La posizione scelta dovrà favorire un contatto visivo tra la mamma e il piccolo, garantendo lo sviluppo dell’attaccamento emotivo in questi momenti speciali di condivisione.
Frequenza
In genere, i bambini allattati al seno vogliono nutrirsi ogni 2-3 ore durante le prime settimane, poichè il latte materno è più facilmente digeribile di quello artificiale.
Successivamente, quando la quantità di latte materno aumenta, il numero delle poppate tenderà a diminuire, soprattutto quelle notturne.
Passate le prime settimane e controllato che il bambino cresca bene, ossia abbia un aumento di peso pari a 170-200gr a settimana, sarà utile e necessario, inserire degli orari di allattamento.
Il pediatra vi proporrà uno schema orario di allattamento e vi consiglierà di seguirlo a costo di dover svegliare il bambino per allattarlo.
Potrà sembrare assurdo ma questa modalità permetterà un recupero più veloce del benessere materno e fornirà delle basi importanti sull‘alimentazione futura del bambino.
Infatti, le abitudini che vengono inserite in questa fase, costituiscono un contenitore emotivo e psicologico per il bambino, che attende indicazioni dell’adulto per poter iniziare a sviluppare la propria personalità e ad ascoltare i propri bisogni.
Durata
Il bambino dovrebbe essere allattato circa 10 minuti per seno, iniziando con quello con cui si è terminata la poppata precedente. Ogni mammella dovrà essere svuotata ad ogni poppata.
Permettergli di succhiare per più di 10 minuti il primo seno, può stancarlo e portarlo ad assumere meno latte.
Nelle prime settimane sarà meglio ridurre il tempo di poppata a 6-8 minuti il primo seno e lasciarlo succhiare quanto vuole dal secondo seno.
In questo modo gli permetteremo di prendere più latte possibile prima di stancarsi.
La maggior quantità di latte viene assunta nei primi 5 minuti di suzione. Per staccarlo dal seno sarà utile mettere un dito in bocca al bambino, che smetterà di succhiare e non causerà danni al capezzolo (ragadi).
Durante le poppate il bambino potrebbe ingerire dell’aria e potrebbe essere utile interrompere la suzione ogni volta che il bambino succhia troppo velocemente (coliche).
E’ necessario fargli fare il ruttino sia a metà che al termine della poppata.
Forse non tutti sanno che…
La quantità di latte prodotta dal seno dipende dal numero di volte che si attacca il bambino e non dalla grandezza del seno.
Il sapore del latte materno cambia durante il periodo mestruale della mamma e il bambino potrebbe rifiutarsi di attaccarsi al seno.
Alcune informazioni sono state raccolte dall’opuscolo informativo dell’ospedale A.Gemelli di Roma.
Flavia