Attività per bambini dagli 8 mesi, facile da realizzare e preziosa per lo sviluppo del linguaggio e dell’educazione uditiva!

 

Attività per bambini dagli 8 mesi

Ma ma ma! Pa pa pa! Bum bum! Oooh!

Non trovate ci sia ritmo e musicalità a partire dai primi vocalizzi, la lallazione, i suoni onomatopeici?
Dirò di più: c’è ritmo fin dal grembo materno, il cuore di mamma che batte forte ed è guida, rassicurazione fedele. Il cuore del piccolo che batte veloce rincorrendo la vita.

Oggi parliamo di musica. Parliamo di musica soprattutto intorno all’anno di età, cercando di staccarci da quella concezione approssimativa che vede la musica solo per radio o in stereofonia.
Viviamo, fortunatamente, in un mondo ricco di suoni, di melodie. Una sinfonia quotidiana.Ci siamo immersi sin da prima della nascita e questi suoni non sono solo parte della nostra quotidianità ma sono stimoli preziosi per un corretto sviluppo globale.


Avremo notato che non è affatto insolito osservare nei bambini, sin dai primi mesi di vita, una certa
ripetizione di suoni o versi. Le labbra che si incontrano e lasciano, la lingua che schiocca, il battito di mani. E poi, ancora, quel cucchiaino che non va in bocca ma batte ripetutamente sul piatto. Le bolle con l’acqua del bicchiere. E la voce, prima attraverso i gorgheggi, poi con piccoli e grandi urli, poi ancora le parole e le canzoni…


Non si tratta solo di quel percorso che passo passo porta allo sviluppo del linguaggio.

É molto di più.

Attività per bambini dagli 8 mesi: facciamo la musica!


In questo senso 
l’educazione sensoriale uditiva è strettamente collegata all’educazione dei movimenti e allo sviluppo psicomotorio e, in generale, a quella condizione di benessere che è alla base di una crescita armonica.
Maria Montessori scriveva che 
“la musica aiuta e potenzia la capacità di concentrazione, ed aggiunge un nuovo elemento alla conquista dell’ordine interiore e dell’equilibrio psichico del bambino.”
Musica che è ascolto di brani e ninne nanne..
Ma, soprattutto, musica che è voce familiare, 
possibilità di ascolto e di essere ascoltati, di sperimentare.


Oggi ci soffermiamo su questo ultimo aspetto: la sperimentazione, in assoluta semplicità.

Non serve acquistare strumenti musicali per fare musica.
Non serve essere musicisti.
E nemmeno essere intonati.
Basta seguire cuore e spirito e, ovviamente, il bambino che abbiamo davanti a noi.
Osservarlo, ritmare con lui…e non è qualcosa che va studiato o imparato. Ogni mamma lo fa di istinto. Anzi, lo facciamo tutti.


Immaginiamo di avere tra le braccia 
un bambino di pochi mesi o un piccolo ometto intorno all’anno di età: a modo suo gorgheggerà o canterà e ci verrà quasi automatico gorgheggiare e cantare con lui. Si sentirà così accolto, compreso e ripeterà. E noi con lui. Si crea una sintonia che è un lavoro di emozioni, linguaggio, comprensione, neuroni specchio. Un intrico fitto fitto che è sviluppo, crescita, maturazione.


Nati per la musica, il ramo più giovane che nasce dal grande albero di Nati per leggere, ci offre un esempio di quanto questo genere di musicalità sia semplice e potente, attraverso una collana di brani con parole non-sense, che attingono dai suoni onomatopeici, dalla lallazione, da quei gorgheggi di cui parlavamo poco fa (parlo in particolare del libro/CD “Cikibom, edizioni Sinnos). Una musicalità trasversale alle diverse etnie, lingue e tradizioni.


Di cosa si tratta? Si tratta di fare musica con la voce, con i suoni, con i gesti.
Un ritmo che può nascere dalla lallazione e, poi, dalle prime parole, dalle manine che battono su una scatola, i piedini che battono a terra in un ballo scatenato. 

E io, adulto, che ascolto, replico, attendo e ripeto.
Oppure io, adulto, che lascio fare e ammiro.
Questa sperimentazione non è semplice 
fare, è una ricerca e una crescita continua. Sviluppa i principi di libertà, di autonomia, la collaborazione e, non da ultima, la partecipazione nei bambini. Per non parlare dello sviluppo del linguaggio e l’ampliamento del vocabolario, della possibilità di discriminare i suoni…


Cosa possiamo quindi fare, in pratica, intorno all’anno di età per promuovere questo sperimentare e crescere?
Osserviamo e lasciamo fare, nei limiti della sicurezza, perché i piccoli possano sperimentare oggetti e sì, anche gli strumenti musicali, da ogni punto di vista: una scatola è un tamburo perfetto, la chitarra non è interessante solo per le corde ma anche per la cassa e la sua risonanza sorprendente. Solo per fare qualche esempio.
Accompagnamo il loro canto, cantiamo con loro, suoniamo con loro. Facciamo diventare i loro gorgheggi musica: non è difficile, provate! Vi verrà d’istinto.


E se non abbiamo granché a casa per fare musica? Niente paura, oggi vi propongo due idee a costo zero per creare delle maracas semplicissime e adatte sin dai primi mesi in avanti.

Attività per bambini dagli 8 mesi: facciamo la musica!

Cosa occorre per realizzare questa attività per bambini dagli 8 mesi


Occorrente:

  • rotolini della carta igienica

  • tappi del latte o dei succhi di frutta (devono essere di diametro leggermente più grande dei rotolini di carta)

  • colla

  • pasta, riso, campanelli, monetine….

 

Procedimento:
Chiudete una delle estremità dei rotolini di carta con un tappo e la colla, facendo attenzione che sia ben incollato (eviteremo così pericolose fuoriuscite in fase di gioco).

Inserite poi chicchi di riso, o pasta, o altri elementi (un elemento diverso per ogni maracas) e chiudete alla medesima maniera.


Non avete tappi della misura corretta?

Niente paura, vi basterà chiudere il rotolo di carta igienica schiacciandone le estremità e incollando bene. Il risultato saranno maracas piccole, facilmente maneggevoli, pratiche e durevoli nel tempo.
La 
differenziazione dei materiali inseriti porterà ricchezza nel gioco perché offrirà suoni diversi da ascoltare, discriminare, far suonare.


Ora non vi resta che provare a realizzare questi strumenti.
Ma non solo, provate a osservare i vostri bimbi mentre li suonano maneggiandoli, provate a replicare i medesimi suoni rincorrendovi in un ritmo. Ne nascerà non solo un supporto alla loro esperienza, ma anche un vero e proprio dialogo, una canzone, un 
ritmo a due!

 

Alla prossima!

Sara

@labottegadeibambiniartelier [@proposteeducative]

@labottegadeibambiniartelier [@proposteeducative]

Maestra

“Trentina di nascita, veneta di adozione. Testarda e perseverante, nella vita ci si tuffa di testa. Datele un tramonto, una cima dolomitica, un caldo abbraccio, una nuova sfida (non necessariamente in quest’ordine) e la farete felice.”

Questo si legge nella mia biografia sul sito di Proposte Educative, l’associazione culturale a Cornedo Vicentino per cui lavoro da oltre un anno.

Trasferita da Trento a questo piccolo paese dell’alto Vicentino da circa due anni, lavoro come maestra in una scuola dell’infanzia e dedico la restante parte delle mie giornate al lavoro per l’associazione, che è anche studio pedagogico, presieduto dalla dott.ssa Roberta Povoleri.

Siamo un team di esperti diversi (psicologi, educatori, esperti, pedagogisti…) e offriamo servizi da  9 mesi a 100 anni.

Io, all’interno delle proposte dedicate all’area 0-6, seguo la Bottega dei Bambini aRtelier, che è un mio progetto e curo in toto, dagli allestimenti, alle proposte, all’accoglienza e accompagnamento delle famiglie.

Si tratta di uno spazio allestito interamente con materiale naturale e di riciclo dove do voce a quello che è il mio passato e la mia esperienza di educatrice di nido, lavoro che ho svolto per diversi anni a Trento, e alla mia formazione continua, unite alla mia passione per il mondo dell’infanzia, dell’educazione e delle pedagogie alternative (Montessori, Reggio Approach, outdoor education, Munari…). 

Accolgo famiglie, non solo bambini, perché in questo mondo frenetico e che corre sempre, mi piace pensare alla Bottega come una bolla, un luogo un po’ magico in cui il tempo trascorre lento e intenso, un luogo in cui si cresce insieme, ci si conosce, ci si confronta e rilassa.

In questo spazio ogni famiglia può trovare un centro di interesse diverso e affine al suo stato d’animo e desiderio e, in più, ogni settimana una proposta speciale a centro stanza.

L’idea è poi che ognuno possa portarsi a casa uno spunto da replicare, in semplicità. Perché è con le cose semplici che ci si diverte.

Perché tutto questo? Perché non c’è niente di più bello che vedere la magia negli occhi dei bambini quando scoprono, indagano, giocano con piacere. E non c’è sfida più bella se non quella di alimentare la loro voglia di scoprire il mondo, da ogni angolazione possibile. 

 

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