L’allattamento e la deglutizione sono aspetti strettamente legati nello sviluppo del bambino poiché da tale associazione derivano abitudini che possono portare a disturbi di tipo psicomotorio e linguistico.
Allattamento e deglutizione
I bambini rappresentano caratteristiche anatomiche e funzionali diverse dall’adulto. La deglutizione segue tappe evolutive ben precise che sono in stretta relazione con età, grado di sviluppo neuromuscolare e maturazione cognitiva del bambino come avviene anche per altre abilità (sviluppo psicomotorio e linguistico).
La lingua grazie alla motilità e alla modificazione della sua forma è coinvolta in diverse funzioni: assunzione, masticazione e deglutizione degli alimenti, respirazione, articolazione dei suoni linguistici ed è considerata la matrice funzionale del cavo orale. Inoltre essa appartiene ad una catena detta anterolinguale del nostro corpo che si è scoperto essere di fondamentale importanza per disturbi non solo strutturali, ma anche viscerali, craniali e fasciali.
Nella fase fetale attorno all’undicesima settimana di vita intrauterina, il feto inizia i primi atti deglutitori, riuscendo a ingoiare fino a due litri di liquido amniotico al giorno. Tra la dodicesima e la ventiquattresima settimana gestazionale, inizia la suzione ovvero a 5 mesi è in grado di succhiarsi il pollice. Questi atti non hanno valore nutrizionale, ma sono propedeutici a un successivo sviluppo. Durante l’allattamento al seno, il bambino ricerca, con le labbra, il capezzolo materno e lo succhia esercitando una pressione con le guance e la lingua. La lingua riempie completamente la bocca posizionandosi tra i processi alveolari dell’osso mascellare superiore e della mandibola. La contrazione delle labbra e delle guance tra la lingua e il capezzolo assicurano un buon sigillo labiale intorno all’ areola impedendo la fuoriuscita del liquido.
Nell’atto di succhiare, il capezzolo viene compresso contro il palato duro dal movimento di elevazione della mandibola che sollevandosi spinge verso l’alto l’apice linguale.
Lo schizzo di latte, così succhiato, passa dal seno al palato e poi nella parte posteriore della lingua, che con un movimento a onda in direzione anteroposteriore, porta il liquido verso l’ipofaringe dove innesca il riflesso della deglutizione.
Dopo un certo numero di suzioni (in media ogni 2/ 7 poppate) il latte che si è raccolto nella bocca viene deglutito. Inizialmente il susseguirsi dei movimenti di suzione è precipitoso e si regolarizza, diventando ritmico nel corso della poppata coordinandosi alla complessa articolazione dei movimenti legati alla suzione/ deglutizione e interponendosi tra un atto deglutitorio e un altro. Durante questa fase il bambino può respirare per via nasale ed insieme al latte deglutisce anche l’aria.
Quando la madre non può allattare il proprio figlio al seno si dovrà ricorrere all’allattamento artificiale per mezzo di biberon. In questo caso l’ atteggiamento muscolare del bambino cambia per adattarsi alla nuova dinamica di suzione. Il sigillo labiale viene garantito dalla conformazione stessa della tettarella che, riempiendo il cavo orale, disloca all’ indietro la lingua e la mandibola.
Il latte, in base alla dimensione e alla forma della tettarella artificiale e del suo foro, defluisce nella bocca a cascata per semplice gravità, richiedendo al neonato un minor sforzo della muscolatura periorale. Controllare il flusso del latte dal biberon non è sempre semplice quindi se da una parte è vero che il bambino compie meno sforzo durante la suzione, dall’altra si ritroverà molto in fretta a imparare a regolarne il getto con dei movimenti della lingua. Quando si beve con il biberon si deve avere una posizione corretta del capo che deve risultare più sollevato rispetto al resto del corpo.
I movimenti necessari all’allattamento, oltre che alla nutrizione, sono funzionali a rafforzare e tonificare la muscolatura orale del bambino per renderla pronta, con la crescita dei denti, a passare gradualmente all’alimentazione con cucchiaio fino a completo svezzamento.
L’ allattamento al seno e/o al biberon dura circa 1 anno. I cambiamenti nello sviluppo psicomotorio e linguistico, a cui si assiste dopo il 6° mese di vita (controllo della posizione seduta, comparsa del babbling, ecc..) unitamente alle nuove esperienze sensoriali gustative, olfattive e ai nuovi cambiamenti morfologici (eruzione dei denti, abbassamento della laringe e dell’osso ioide e allargamento della faringe) porteranno il bambino a uno schema motorio sempre più vicino a quello dell’ adulto. In questo periodo si modifica anche la modalità di succhiare e la lingua, insieme alle aumentate dimensioni della cavità orale, assume un movimento supero-inferiore.
Fra i 3 e i 6 anni di età arriva la maturazione completa degli schemi motori della masticazione e a 6 anni la fase orale assume le caratteristiche di quella adulta. Durante questo passaggio si troveranno delle forme transitorie di deglutizione mista. Questa deglutizione mista può durare anche oltre questa età, in funzione del tipo di alimentazione, dell’adeguata crescita cranio-facciale, della dentizione, della presenza o meno di abitudini orali viziate e della maturazione globale (psicomotoria, affettivo- relazionale e cognitiva).
Le fonti per ricavare materiale utile allo svolgimento di tale articolo sono diverse, tra queste cito la più importante “Manuale teorico pratico di terapia miofunzionale metodo Bertarini”: un libro di facile comprensione, scritto per professionisti sanitari e dell’ ambito medico in generale.
A presto!
Dott.ssa Alessia Campagna