Le vacanze con bambini sono spesso temute. Probabilmente perché questo significa che passeremo più tempo in famiglia o con amici e di certo ci confronteremo con diversi stili educativi (o intere visioni del mondo) portando i nostri figli ad essere ingestibili!
E ancora peggio, arrivano le paure che qualcuno possa giudicare il nostro modo di educare o che i nostri bambini possano poi assorbire modi che noi non approviamo…
Ti capisco.
É spesso tema di consulenze e incontri di counseling. Tutto questo ci destabilizza non poco e allora ecco le mie linee guida per sopravvivere alle vacanze in famiglia!
1. Questi giorni vanno pensati come una vacanza in un paese straniero. Altra lingua, altro cibo, altri orari, altre credenze.
Se ti avessero offerto una vacanza in un posto così diverso non ti saresti organizzato per sopravvivere e goderti il viaggio?
Allora è quello che ti occorre anche ora.
Prepara i bambini a ritmi diversi dal solito, sia cambiando leggermente gli orari e le abitudini in casa a ridosso della partenza, sia raccontando fin da ora che cosa farete e come funzioneranno le cose lì.
Mi raccomando, enfatizzate le cose belle ma soprattutto parlate di quelle che li metteranno in difficoltà così potrete dargli tempo per riempire lo zaino di risorse.
Ad esempio, potreste chiedere proprio a loro che cosa pensano di fare per superare quel problema, se vogliono portarsi un oggetto utile, se vogliono scrivere una lettera ai nonni per chiedere di cambiare alcune cose…E non dimenticate di fare una prova e poi riderci su quando funziona!
2. Create spazi per decomprimere.
Quando sarete lì ricordatevi che per quanto vada tutto bene i bambini non avranno i loro soliti spazi per decomprimere o rielaborare la giornata, perciò createli voi per loro. Saranno necessari a tutti per non sentirsi troppo sotto pressione…
Basterà rimanere in camera a giocare mentre i nonni cucinano, fare una passeggiata a contatto con la natura, aprire lo zainetto con le cose portate da casa e avere un attimo tranquillo per giocarci…Non considerate la tv un’attività utile in questo senso perchè non lo sarà!
Non abbiate paura di far rispettare questi spazi, ne gioveranno tutti!
3. La vostra elasticità farà la differenza per i bambini.
Ricordate sempre che siete in un paese straniero, perciò è inutile aspettarsi che le cose vadano come quando siete a casa. Ecco perché se vi vedranno sereni potranno concentrarsi sul trovare modi per orientarsi, al contrario useranno tutte le loro energie per connettersi con voi e capire se sono al sicuro…
E ora veniamo alle criticità.
Le situazioni che più ci mettono in difficoltà.
Caso 1 – I bambini con cui si confronterà vostro figlio non sono proprio modelli da seguire.
Ricordate la storia del paese straniero e affiancateli in ogni occasione, anche quando ci sono cose positive, per potergli spiegare cosa stanno facendo gli altri bambini e perchè. Ad esempio, “lui guarda la tv perchè in questo momento ha bisogno di riposarsi un po’. Noi utilizziamo un altro modo…vero? “
Ogni situazione, anche la più temibile, può essere un’occasione per rinforzare il modo di fare della vostra famiglia.
Se dovesse acquisire modi non vostri, ricordatevi che lo fa perchè è in vacanza e sta cercando di adattarsi alle usanze del posto…
Caso 2 – Criticano il vostro modo di fare il genitore
Quando accade avete anche qui un’occasione unica: parlare con voi stessi, prendere un posto che vi piace e stabilire confini.
Vediamoli bene.
Mettiamo il caso che ci critichino perchè non diciamo a nostra figlia di mangiare.
Abbiamo due opzioni:
Possiamo rispondere in modo vago e passare avanti con un sorriso.
Sperando che anche dentro di noi la cosa finisca lì…
O possiamo chiederci perchè questo ci dà fastidio.
Perché non riesco a vedere che ciò che mi stanno dicendo non c’entra nulla con me ma solo con la necessità di quella persona di mostrarmi che lei farebbe meglio. Forse perchè anche io lo farei e sento che non sarebbe giusto?
Oppure perchè mi sto trasformando nella madre che non vorrei essere e quella persona mi sta facendo specchiare in quell’immagine?
Potrebbero esserci milioni di motivi. Parlarne con se stessi è il primo passo per disinnescare qualsiasi critica e farla diventare solo una condivisione.
Quando abbiamo chiaro perchè accade che ciò che dicono non ci fa sentire bene possiamo finalmente prendere posto.
Possiamo semplicemente rispondere con ciò in cui crediamo e soprattutto ciò che proviamo (“Non insisto perchè conosco mia figlia e se non mangia è perchè non se la sente e questo per me è importante.”)
In questo modo abbiamo stabilito confini chiari. Qui non si parla di cosa è giusto o sbagliato. Qui si parla di cosa provo e questo non è giudicabile. Ora sta agli altri farci quello che credono sia giusto. (Per loro)
In ogni caso per noi finisce lì.
Abbiamo preso posto. Nella conversazione e rispetto al rapporto con noi stessi…
Tutto qui.
Inutile darci lunghissime liste di consigli.
Tanto poi non li rispettiamo.
Questi invece sono pochi ma indispensabili per non lasciarci travolgere…
In ogni caso, se hai domande o dubbi puoi scrivermi qui educhiamali@gmail.com
Se invece il rapporto con genitori e suoceri ti crea continuamente problemi e senti il bisogno di essere aiutata per poter cambiare la situazione, il percorso di counseling potrebbe essere la strada giusta.
Un abbraccio.
A presto.
Flavia