Una mamma tutta da ridere – Consigli non richiesti…
Quando avete iniziato a ricevere consigli non richiesti?
A me è capitato subito dopo il parto.
Eravamo ancora in ospedale:
“Guarda si ciuccia il dito, è già viziato”.
Non avrà magari fame?
“No, tu non dargliela subito vinta”.
No certo, lo lascio morire di fame finchè non trova un posto di lavoro fisso, figurati.
E questa è solo la punta dell’iceberg delle stronzate che dovrai sentire.
Dopo una settimana di vita:
“Dagli l’acqua al posto del seno che ha sete”.
Magari una limonata, così digerisce meglio?
“Anche se piange non te lo ridò. Lo tengo in braccio io perché si deve abituare a me”.
Non mi sono abituata neanch’io alla tua ingombrante presenza dopo anni, immagina lui.
“Ma dorme con te nel letto? Guarda che poi non te lo togli più”.
Compreremo un letto a 3 piazze, magari anche a 4, per quando arriverà la fidanzata.
“Ma lo allatti sempre tu?”
Questa settimana la vicina di casa era impegnata quindi adesso è il mio turno.
“Non dargli troppa tetta altrimenti non mangia altro”.
Vorrà dire che risparmieremo sulla spesa.
“Dagli il latte di capra così cresce forte e sano”.
È obeso signora, al massimo inizierà a belare!
Poi arriva il periodo dello svezzamento, o “divezzamento”, hanno cambiato il termine perché anche i pediatri si sono stancati di affiancare la parola vizio a tetta e neonato.
Insomma, inizia a mangiare qualcos’altro che non sia latte e guai a parlare di autosvezzamento.
“Sei matta a dargli il tuo cibo? E se soffoca? E le allergie?”.
Ma perchè questi neonati devono per forza essere tutti allergici?
Come se ogni bambino sulla terra fosse un piccolo Gremlin e non potesse toccare del cibo vero, altrimenti gli crescerà il ciuffo bianco, i denti appuntiti e gli occhi s’inietteranno di sangue.
Vogliamo parlare del babywearing?
Io e mio figlio siamo stati una cosa sola fino ai 6 mesi, legarlo a me cuore a cuore era l’unico modo per farlo stare quieto. Odiava: carrozzina, ovetto, lettino, auto, altalene, sdraiette vibranti, voi suggerite una cosa, lui la odiava! Quindi santa fascia e santo marsupio, c’hanno salvato dall’esaurimento nervoso.
Secondo voi il resto del mondo è riuscito ad esimersi dal giudicarci?
Rispondete voi!
“Ma cosa siamo in Africa?”
“Voi mamme New Age siete troppo strane”.
“Guarda che così non imparerà mai a camminare”.
A 9 mesi correva già come una saetta, in effetti avrebbe dovuto iniziare almeno dai 5.
“Ma non soffre legato come un salame? Non suda troppo? Ma non ti fa male la schiena?”.
“Ma non è un buon giorno per iniziare a farsi gli affari propri?” rispondevo io.
Mio figlio ad ogni cambio pannolino piangeva. Ma non immaginate i classici vagiti dei neonati. Parlo più di quel genere di pianto disperato che solo un ostaggio a cui strappano le unghie con le tenaglie può emettere.
Suona la dirimpettaia:
“Cosa sta facendo a questa povera creatura?”
Ma niente, solo per oggi ho deciso di concedergli il lusso di avere il culo pulito.
“Poverino, eppure mi pare sempre tenuto così bene”.
Se guarda bene vedrà che quella tenuta male sono io signora mia cara.
Poi c’erano quelli che dovevano farmi la posta.
Appena sentivano il cancello aprirsi dovevano fiondarsi a toccare e baciare le mani del neonato.
La maggior parte delle neomamme sono troppo stanche e troppo educate per dirvelo quindi ve lo dico io:
1- Non baciate mai le mani di un neonato, soprattutto se è molto piccolo.
2- Non parlategli ad un centimetro dalla faccia, vi capisce anche se non gli sputacchiate il viso.
3- Non strappatelo dalle braccia della madre, sarà lei a dirvi se vuole che lo prendiate.
Semplici gesti che aiutano tantissimo.
Vi lascio con una citazione dal film Gremlins:
“Quel che vedi… non è sempre quel che è…”.
A presto.
Michela