Apprendimento ludico: quando apprendere fa rima con imparare

Nella mia esperienza come insegnante, non di rado mi è capitato di sentire che divertimento e apprendimento non possano coesistere insieme. Il mio percorso si discosta molto da questo pensiero e oggi vorrei proprio parlarvi di quanto un apprendimento sia significativo se accompagnato da risate e divertimento.

Chi non ricorda le lunghe lezioni passate dietro a un banco di scuola, pendendo dalle labbra di un’insegnante che cercava in un modo o nell’altro di infilarci in testa qualche nozione? Una noia mortale, anche quando le materie erano belle e particolarmente interessanti. Forse proprio da lì è nata la mia volontà di insegnare e provare a stravolgere quello che per me era un metodo noioso e faticoso di imparare. Così nella mia esperienza da insegnante ho cercato di ingegnarmi per trovare i modi migliori affinché i miei alunni potessero apprendere con motivazione e divertimento.

Cosa mi ha aiutato? I giochi, senza alcun dubbio.

Imparare in modo giocoso è a mio parere la strategia vincente per appassionare ragazzi e bambini alla scuola, così la pensava lo stesso Bruner dicendo che il gioco “è uno stimolo all’apprendimento, è motivazione all’azione, prevalenza dei mezzi sui fini, attività svolta in un contesto collocato al di fuori del reale, incentivo alla creatività e disponibilità agli stimoli” (Bruner, 1976).

 Apprendimento ludico

L’approccio ludico alla didattica non ha effetti positivi solo sull’apprendimento ma anche sullo sviluppo globale del bambino, attraverso il gioco si impara infatti lo stare insieme, il rispetto delle regole e il rispetto verso gli altri, si sviluppa la capacità di autovalutazione, si comprendono i propri limiti e si impara ad autocorreggersi. Vediamo però come sia possibile trasformare il materiale d’apprendimento in materiale ludico.

  • Progettare:

nessuno ci vieta di improvvisare, ma dietro ad un gioco finalizzato all’apprendimento c’è sempre una progettazione accurata che tiene conto di tutte le variabili che possono subentrare.

Date libero sfogo alla fantasia, prendete spunto dai classici giochi di società e riadattateli in base alle vostre esigenze, come può essere un banalissimo domino per imparare la costruzione delle frasi, un gioco dell’oca con relative domande e quiz per studiare i dinosauri o le civiltà greche, un puzzle per ricordare la collocazione delle regioni italiane. Questo possono farlo insegnanti di ogni ordine e grado, ma anche genitori che vogliono aiutare i propri bimbi a consolidare conoscenze già acquisite.

  • Creare:

la realizzazione di un gioco non richiede materiali particolari, spesso e volentieri sono sufficienti carta, forbici e matite. Potrete realizzare i tabelloni manualmente o digitalmente, stamparli o proiettarli su una lavagna interattiva multimediale, o addirittura permettere ai bambini di crearli in autonomia.

  • Agire:

quando sarà il momento di giocare vedrete gli occhi dei vostri bimbi illuminarsi. Vedrete come attraverso il gioco tutto è più semplice, accattivante e divertente. Vedrete come, anche i meno studiosi, cercheranno di attivarsi e impegnarsi per raggiungere l’obiettivo, in alcuni casi addirittura apprendendo direttamente attraverso il gioco.

Molte sono le strade, a partire dai siti con contenuti di didattica ludica, fino ad arrivare ai giochi didattici stampabili. Dalle carte che stimolano la narrazione ai giochi motori grammaticali. E pensate un po’, anche una semplice verifica può trasformarsi in un gioco.

La didattica ludica è un mondo immenso e meraviglioso, fantasioso e creativo che permette a insegnanti e bambini di insegnare e apprendere con il sorriso.

 

 

Silvia

@ludodidattica

@ludodidattica

Insegnante

 

Sono Silvia Zardoni e ho sempre odiato la scuola!

Pare strano che un’insegnante inizi così la sua presentazione, ma non ci sarebbe modo più semplice per farvi capire cosa mi ha portato a fare questa scelta di vita…  che per me non è solo un lavoro ma una vera e propria missione. Sì, perché la mia missione è proprio quella di rendere la scuola un luogo sereno, un posto felice, dove si può imparare giocando, divertendosi e ridendo a crepapelle. Non ho la pretesa di cambiare il mondo, ma se il mio piccolo contributo, come una goccia in un oceano, può essere utile ad aiutare e incentivare altre insegnanti, allora continuerò su questa strada cercando di diffondere e stimolare all’uso di buone pratiche educative e didattiche. 

Dopo la laurea mi sono specializzata nell’ambito della gamification e proprio da qui nasce il mio sito: ludodidattica (didattica ludica) dove vorrei condividere giochi didattici utili all’apprendimento sia nella prima infanzia sia nel periodo scolastico.

Da quando sono diventata mamma di Anna ho voluto approfondire altre tematiche che potessero arricchire sia il mio bagaglio professionale, sia il mio essere mamma. Così ho iniziato un percorso relativo all’educazione positiva, cercando di divulgare piccoli accorgimenti e consigli che possano essere utili a tutti. 

 

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