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La psicologa delle neomamme – Diventare madre…

15 Ottobre 2020

Rubrica “La psicologa delle neomamme” –

Diventare madre…

 

 

Niente è più come prima. Da quando il tuo piccolo è entrato nella tua vita, nelle vostre vite, tutto è cambiato. Una vera rivoluzione. Un cambiamento incredibile che ha toccato tantissimi aspetti della tua esistenza.

Forse devi ancora realizzarlo del tutto o forse ne sei già consapevole: la tua vita non sarà più la stessa.

La vostra coppia non è più la stessa. Tu non sei più la stessa.

I ritmi sono cambiati, le priorità si sono modificate.

Ogni giorno scopri qualcosa di nuovo e di imprevisto a cui non ti sei potuta preparare, perché l’unico modo per essere madre è imparare sul campo e ogni giorno si aggiunge qualcosa in più al tuo bagaglio di competenze materne.

Non si diventa madri una volta per tutte: diventare madre è un percorso che dura una vita intera e ha bisogno di tempo e spazio per essere elaborato dentro di te.

Ma che cosa succede ad una donna quando diventa madre?

Perché nessuno racconta che cosa accade davvero quando diventi madre?

Non mi riferisco solo alla dimensione fisica, ma a quell’insieme di cambiamenti che attraversano tutta la tua persona e che stravolgono corpo, mente e anima.

Quando nasce un bambino, tutte le attenzioni vengono automaticamente rivolte sul piccolo, come se lui fosse l’unico protagonista dell’evento.

Ma siamo sicuri che sia davvero così?

Quando nasce un bambino, in realtà, non è soltanto lui che viene alla luce, ma ci sono altre nascite che avvengono contemporaneamente. Anche tu nasci come mamma, anche il papà nasce, anche la vostra nuova famiglia nasce.

Perché, allora, non viene riconosciuta la profonda trasformazione che avviene in te nel momento in cui dai alla luce tuo figlio (anzi, anche molto prima, quando scopri di essere incinta), e che ri-definisce la tua identità di donna, le tue priorità, i tuoi obiettivi, le tue relazioni?

Forse anche tu credevi che saresti potuta diventare madre e allo stesso tempo rimanere te stessa, solo con l’aggiunta di tuo figlio. Del resto, questo è ciò che la nostra società ci racconta.

Poi, hai incontrato lo sguardo del tuo bambino e in quegli occhi hai letto una richiesta di aiuto e di protezione incredibile: aveva bisogno di te, aveva uno smisurato bisogno di te. E, forse, proprio in quell’istante potresti esserti sentita divisa a metà: da una parte la donna che eri e dall’altra la madre del tuo bambino.

La gravidanza rappresenta una delle condizioni più profonde della tua esistenza, in cui realizzi che la tua vita non è tutta sotto il tuo controllo. E quando nasce il tuo bambino ti rendi conto che la maternità non è affatto quello che ti eri immaginata, e che tu stessa non sei quella che ti eri immaginata.

Nonostante tutta la preparazione e i milioni di libri che hai letto e studiato, è uno shock.

Per qualcuna uno shock istantaneo, quando per la prima volta tiene in braccio il suo bambino, per altre lo è più avanti, magari quando si ritrova completamente da sola con il neonato oppure quando deve rientrare a lavoro.

In qualunque momento accada, una fase di shock, più o meno intensa, si verifica per tutte.

Ed è naturale che succeda.

Dobbiamo tenere conto che diventare madre è un evento di crisi maturativa all’interno del ciclo di vita della donna, tuttavia spesso si sottovaluta la portata e l’impatto che questa crisi ha sulla donna stessa.

Nacere come madre prevede le stesse tappe della nascita del bambino: c’è un travaglio interiore, che può essere più o meno lungo, necessario per l’ingresso nel nuovo ruolo, e c’è un pianto interiore (e non solo!), anch’esso più o meno intenso e prolungato.

Tutto il processo non è sempre così spontaneo e immediato, come spesso si tende a pensare.

Possiamo immaginare il diventare madre come una sorta di rito di passaggio.

É un cambiamento che interessa ogni cellula del tuo corpo: ti trasformi e sei diversa, fisicamente, psicologicamente, spiritualmente.

Cambi sia a livello biologico-cellulare, che al livello dell’anima.

Lo puoi percepire questo cambiamento, se ti metti in ascolto di te stessa.

Le cose che per te prima erano fondamentali sono cambiate e ciò a cui prima non facevi nemmeno caso adesso è diventato improvvisamente importante. Cambiano le prospettive da cui osservi il mondo.

La tua vita è stata alterata per sempre e ti trovi di fronte ad una sorta di lutto da dover elaborare – la perdita della “vecchia” te – e un processo di ridefinizione da dover accettare. La nascita di una nuova te.

Quando qualcosa cambia forma, c’è uno stravolgimento di ciò che c’era prima, e questo stravolgimento porta con sé, inesorabilmente, disorientamento, paura, insicurezze.

Ecco che una parola, forse a te ancora sconosciuta, può aiutarti a dare un senso a tutto ciò che stai vivendo e a come ti stai sentendo in questo periodo della tua vita.

Questa parola è “matrescenza”, coniata dall’antropologa Dana Raphael negli anni ’60 e ripresa più recentemente dalla Dott.ssa Aureliè Athan, psicologa clinica alla Columbia University.

Esattamente come l’adolescenza descrive il naturale processo di transizione dall’infanzia all’età adulta, la matrescenza descrive il naturale, ma complesso, processo di transizione dall’essere semplicemente donna all’essere madre.

Ed è un processo che investe ogni parte e ogni aspetto della tua vita.

Questa parola dà una spiegazione a ciò che forse ancora non sei riuscita a spiegarti o che hai tentato in tanti modi di spiegarti.

La maternità ti cambia, cambia ogni fibra del tuo corpo, ogni cellula. E con tanta consapevolezza, supporto e profonda auto-compassione, darà vita ad una nuova te.

La matrescenza, infatti, porta all’emergere di una nuova identità: fisica, emotiva, psicologica, sociale, spirituale. Ha inizio dai primi pensieri e sogni riguardo la gravidanza e non ha mai una vera e propria fine.

Fino ad oggi si è ignorato questo enorme cambiamento che avviene in una donna e si è dato per scontato che, una volta nato il bambino, lei sarebbe tornata quella di prima, semplicemente con l’aggiunta del “fare la mamma” nella lista delle cose di cui occuparsi.

La matrescenza, invece, sottolinea l’emersione di una nuova identità in te.

La maternità è un viaggio incredibile, sconvolgente, che si intraprende senza alcun libretto di istruzioni. Un viaggio che è punteggiato da momenti felici, ma anche da difficoltà, più o meno grandi, da cadute e da risalite.

Per questo è necessario che tu prenda sempre più consapevolezza della trasformazione che è in atto in te come madre: imparando ad accogliere questa trasformazione, arriverai ad un punto in cui ti sentirai più connessa con te stessa e con il tuo bambino, come non lo sei mai stata, e ti guarderai con meraviglia e stupore.

Se, invece, ti troverai a reprimere ciò che senti e a considerarti sbagliata, ti sentirai divisa in due per sempre.

Per questo, anche quando l’attenzione è inevitabilmente rivolta al bambino e concentrata su di lui, dare spazio ai tuoi stati emotivi, alle tue sensazioni, ai tuoi pensieri, può aiutarti a crescere meglio come donna e, di conseguenza, come madre.

Le madri che hanno una maggiore consapevolezza dei propri vissuti emotivi riescono ad essere più empatiche con i loro figli e più sintonizzate con i loro bisogni.

Per questo, conoscere le sfide della matrescenza  ti aiuterà a “normalizzare”- che significa anche accettare e accogliere – ciò che sperimenti come neomamma, senza giudizio nei confronti di te stessa, ma con gentilezza e amorevolezza verso la tua nuova te.

 

Dott.ssa Irene Bernardini

Psicologa clinica esperta in psicologia perinatale

@la_psicologa_delle_neomamme

 

 

 

diventare madre

 

 

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2 Comments

  1. - EduchiAmali - Sostegno alla genitorialità ha detto:
    9 Novembre 2020 @ 17:43

    […] La psicologa delle neomamme – Diventare madre… […]

    Rispondi
  2. Da due a tre: cambiamenti dopo la nascita del primo figlio - EduchiAmali - Sostegno alla genitorialità ha detto:
    12 Novembre 2020 @ 9:08

    […] La psicologa delle neomamme – Diventare madre… […]

    Rispondi

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