Logo nuovoLogo nuovoLogo nuovoLogo nuovo
  • Home
  • Chi Sono
  • Blog
    • Da donna a mamma a/r
    • Problemi da mamma
    • Attività per bambini
    • Insieme a te
  • Corsi
    • Corsi online Live
    • Corsi online On Demand
    • Corsi di formazione a Roma
  • Podcast
    • PODCAST “Le emozioni dei bambini”
    • PODCAST “Il conflitto”
  • Consulenza
  • Newsletter
  • Rubriche & Collaborazioni
    • Rubrica – Una mamma tutta da ridere!
    • Rubrica – I libri de @lalibreriadigabriele per Educhiamali
    • Rubrica – La psicologa delle neomamme
    • @labottegadeibambiniartelier
    • @maestropuntozero
    • @margherita_psicomotricista
    • @maternamente_ostlucia
    • @semplicemente_osteopata
    • @ludodidattica
  • Giochi per bambini
5 consigli per l’allattamento con biberon
1 Giugno 2020
Vado alla scuola primaria. Quali competenze devo avere?
10 Giugno 2020

Il bambino e i 5 sensi. Lo sviluppo sensoriale e il ruolo dell’adulto.

4 Giugno 2020

Il bambino e i 5 sensi. 

Come avviene lo sviluppo sensoriale e qual è il ruolo dell’adulto?

Iniziamo dicendo che il bambino esplora il mondo con i sensi, non con la logica.

 

Il bambino e i 5 sensi

Sicuramente avrete sentito parlare dello sviluppo sensoriale. 

Ma che cos’è?

Vi sembrerà strano ma lo sviluppo sensoriale inizia già dalle prime settimane di vita fetale. 

Ai bambini viene spontaneo lasciarsi guidare dai cinque sensi alla scoperta del mondo quindi il compito dell’adulto è quello di assecondare questa loro innata voglia di scoprire e fornire loro le condizioni migliori per metterla in pratica. Soprattutto in questo periodo di emergenza, potete scoprire quanto sia meraviglioso far apprendere il vostro bambino con modalità diverse dai banchi di scuola.

Lo sviluppo sensoriale è strettamente connesso all’intelligenza e allo sviluppo di diverse abilità cognitive. 

Uno sviluppo sensoriale adeguato farà sì che il bambino si adatti in autonomia rispetto ai segnali provenienti dal mondo esterno. 

Tralasciamo la teoria e soffermiamoci sulla pratica.

il bambino e i 5 sensi

Come possiamo stimolare lo sviluppo e l’integrazione sensoriale?

Ecco qualche attività:

  • Impastare e modellare. Si possono utilizzare diversi materiali come acqua e farina, pasta di sale o la plastilina. I bambini inizieranno così a familiarizzare con consistenze insolite. Se gli lascerete scoprire le diverse consistenza sia con le manine che con i piedini, sarà ancora più divertente!!!

  • Schiuma colorata. Mettete acqua, sapone e coloranti alimentari, montate tutto con lo sbattitore e lasciate che i bambini si divertano a esplorare questa strana consistenza!

  • Colori a dita. Fate colorare i bambini con manine e piedini così da stimolare la creatività, la coordinazione, la concentrazione e l’espressività.

  • Percorsi sensoriali. Create percorsi sensoriali. Tutte le consistenze e le superfici andranno bene (cannucce, spugne morbide, spugne ruvide, tappeti, legnetti, sassi).

  • Vasche sensoriali. Create delle vasche dove il bambino potrà infilare le manine e magari trovare qualcosa nascosto tra la pasta, tra i legumi, la sabbia o la terra! Potrete ricreare degli ambienti specifici (la vasca della fattoria, la vasca del mare ecc). 

  • Giochi sensoriali. Trovate in commercio dei giochi sensoriali come le palline con cui potrete giocare insieme al bambino magari utilizzandole per imparare ad esempio le parti del corpo: facciamo scorrere la pallina sotto al piedino e diciamo che parte del corpo è.

il bambino e i 5 sensi

Tutte le attività sopra consigliate, permettono di lavorare trasversalmente sullo sviluppo cognitivo del bambino, quindi sull’apprendimento delle forme, dei colori, l’ampliamento del vocabolario ma soprattutto sulla relazione e la comunicazione del bambino. 

Giocate insieme e tirate fuori la fantasia e il bambino che è in voi.

 

 

Ludovica

@tnpee.ludovicamorelli

 

 

 

L’autrice

@tnpee.ludovicamorelli

Ciao a tutti sono Ludovica, una ragazza bionda con gli occhi azzurri e sono una Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e la mia professione può essere chiamata anche TNPEE. Sono sicura che molti di voi si stanno chiedendo quale sia il significato di questo nome ed io sono qui proprio per questo! Noi TNPEE spendiamo migliaia di euro per formarci e nonostante questo molti medici pediatri e colleghi di altri settori, e il 99% dei genitori, non sa neanche che facciamo.

Da quando ho scelto di iscrivermi a questo corso di laurea ho realizzato che avrei dovuto informare più persone possibili sul mio lavoro e su come e quando la mia professione e quindi la neuropsicomotricità è utile. Mi occupo di prevenzione, valutazione e trattamento delle malattie infantili, quindi seguo tutti quei bambini e ragazzi che hanno bisogno dalla nascita ai 18 anni di età. La mia professione è l’unica che si forma solo ed esclusivamente sull’età evolutiva ed è caratterizzata da un approccio globale. Sì perché un bambino non è bocca, non è gambe e non è testa, un bambino è un insieme e solo noi TNPEE ne abbiamo studiato ogni pezzetto per farne una cosa unica. 

La Terapia Neuropsicomotoria interviene quando emergono delle difficoltà o dei disturbi che si riconducono a specifici settori dello sviluppo motorio, linguistico e relazionale, ma che sono difficilmente separabili dalle funzioni di base come attenzione, percezione, memoria, motivazione e regolazione affettiva.

Occupandomi in particolare di bambini in età prescolare, le proposte che faccio all’interno dei miei incontri sono veicolate dal gioco. Le attività che propongo sono pensate per far emergere, migliorare o potenziare le abilità del bambino, considerando prima di tutto i suoi interessi e le competenze che possiede. Sono tanti i professionisti che partecipano nell’equipe e quindi si occupano di queste patologie ma solo noi TNPEE siamo quelli che giocano come se fosse l’unica cosa seria della nostra vita.

La terapia neuropsicomotoria è indicata nei:

  • Disturbi sensoriali, neurologici e neuromotori;

  • Disturbi della coordinazione motoria (impaccio, mal destrezza, disprassia);

  • Difficoltà nella scrittura, disgrafia;

  • Disturbi dello spettro dell’autismo;

  • Disturbi del linguaggio e della comunicazione;

  • Disturbi della regolazione emotivo-comportamentale;

  • Disturbi dell’apprendimento DSA (dislessia, disortografia, discalculia);

  • Altri disturbi del neurosviluppo (disabilità intellettiva, disturbo d’attenzione, iperattività, aggressività, inibizione, mutismo selettivo).

 

Concludo dicendovi 

Perché giocare sia una cosa seria, e perché essere seri possa non essere solo un gioco, bisogna saper fare tutto con gioco, anche le cose serie, ma nulla per gioco non è serio.

 

 

Contatti 

Ig: @tnpee.ludovicamorelli

Fb: @TNPEE Ludovica Morelli

Mail: morelliludovica.28@gmail.com

 

 

Leggi anche

Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)?

Le abilità matematiche: proposte di attività

Il gioco della sabbia

Il cestino dei tesori! 

Attività per bambini dai 5 mesi: lasciare una prima traccia di sé con i colori naturali…

Attività per neonati: le tessere ad alto contrasto!

Attività per bambini da 1 a 6 mesi!

Attività per bambini 6-18 mesi!

Guarda anche

  

Share
2

Related posts

21 Gennaio 2021

“Mio amore”, di Beatrice Alemagna, Topipittori


Read more
14 Gennaio 2021

I bisogni della donna dopo il parto: l’importanza della rete di supporto


Read more
7 Gennaio 2021

Otiti nei bambini


Read more
28 Dicembre 2020

La palla montessoriana


Read more

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca

Youtube

https://youtu.be/zgwdWApGyVo

Iscriviti al canale

Seguimi su Facebook

Seguimi su Instagram


Apri Instagram!

 

Rubriche

@mikcc

Mamma che ridere!!!

Sono una mamma 35enne di un piccolo, quasi terrible two! Ma che poi bisogna aspettare i 2 anni per capire se…

Leggi tutto…

 

@lalibreriadigabriele

Mi chiamo Lucia e sono la mamma di Gabriele e di Stefano. Amo i libri e credo fortemente nell’importanza della lettura ai bambini…

Leggi tutto…

@la_psicologa_delle_neomamme

Ciao, mi chiamo Irene, sono una psicologa clinica, esperta in psicologia perinatale.

Leggi tutto…

Cerca nel sito

  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • WordPress.org

Ultimi post

  • 0
    “Mio amore”, di Beatrice Alemagna, Topipittori
    21 Gennaio 2021
  • 1
    I bisogni della donna dopo il parto: l’importanza della rete di supporto
    14 Gennaio 2021
  • 0
    Otiti nei bambini
    7 Gennaio 2021

Contattami

educhiamali@gmail.com

Facebook

Instagram

Newsletter

Consulenze e formazioni

Se sei interessato ad approfondire i temi trattati o cerchi un aiuto personalizzato, puoi contattarmi per partecipare a un corso di formazione online o per fissare una consulenza!

Maggiori info qui

Richiedi consulenza

Corsi online

© 2021 EduchiAmali - Sostegno alla genitorialità. All Rights Reserved. Muffin group